“Non sono più crudele come prima”. Intervista a Andrea Delogu

“Stracult”, il popolare magazine di Marco Giusti sul “cinema italiano che spacca” è tornato su Rai2, ogni venerdì in seconda serata. Giunto alla sua sedicesima edizione, si ripropone con Andrea Delogu e Nino Frassica come presentatori, il rapper G Max, il mago Collezionista Francesco Scimemi e il gruppo musicale Statale 66. “Questa è un’edizione fantastica”, esclama Andrea Delogu al nostro giornale. “In quella precedente ci stavo prendendo le misure. Ora la famiglia si è perfettamente amalgamata. E poi ho avuto la fortuna di conoscere personaggi straordinari come Dario Argento o Paolo Villaggio!”

Quest’anno la formula è la stessa?
Ovviamente sì, squadra che vince non si cambia. Direi che l’abbiamo perfezionata, lo studio è nuovo. Ma l’edizione dello scorso anno è andata molto bene, tutto ha funzionato perfettamente e quindi ci siamo detti: “per quest’anno non cambiamo niente, per il prossimo ci penseremo”.

La tua sintonia con Nino Frassica?
Perfetta. Quando lo scorso anno abbiamo finito di lavorare su “Stracult” io ho partecipato all’altro programma di Marco Giusti “Troppo Giusti”. Frassica non c’era perché era impegnato su un set. Ma si guardava tutte le puntate e, puntualmente, il giorno dopo mi scriveva per dirmi come me l’ero cavata e cosa dovevo fare per migliorare. Mi è sempre stato accanto e mi ha dato tranquillità. Frassica è un grande e Marco Giusti è il mio papà putativo televisivo.

Questa è stata una grande stagione per il nostro cinema. Il David a Francesco Munzi, i film di Garrone, Sorrentino, Moretti.
Ce la stiamo facendo di nuovo. Abbiamo avuto un periodo nel quale ci siamo un po’ fermati. Quando una macchina funziona prima o poi bisogna anche metterci la benzina e noi per un po’ l’abbiamo lasciata a secco. Ora abbiamo rifatto il pieno e stiamo ripartendo alla grande. Anche dal punto di vista degli incassi al botteghino.

Quale dei  quattro film ti è piaciuto di più?
“Il Racconto dei racconti” di Matteo Garrone. Ha avuto il coraggio di fare qualcosa di completamente diverso. Un film fatto benissimo, una costruzione minuziosa, un impatto che non ti aspetti da un film italiano.

L’ultimo film che hai visto al cinema e che hai apprezzato?
“Fury Road”, l’ultimo della serie “Mad Max”, interpretato da Charlize Theron. Normalmente non impazzisco per i film d’azione ma questo mi ha incollato alla sedia. Un film fatto benissimo con una sceneggiatura incredibile. Quando sono uscita dal cinema ho scritto un tweet che è stato subito retwittato dalla produzione.

L’ultimo che non ti è piaciuto o che consideri sopravvalutato?
Non saprei dirtelo. Non perché voglio essere buona a tutti i costi ma perché da quando lavoro con Marco Giusti lui mi ha abituato a vedere il cinema anche sotto altre  prospettive, cercando di aprire gli occhi ad esempio sulle difficoltà nelle quali versano le produzioni per mancanza di fondi. E allora non riesco più ad essere cattiva come un tempo. E questo è un bel  problema. Mi dispiace di non essere più crudele come prima!

Nella prima puntata avete avuto Dario Argento. Tra l’altro quest’anno si festeggiano i quarant’anni di “Profondo rosso”.
Una puntata molto bella. E lui è un maestro assoluto. E poi l’horror è il mio genere cinematografico preferito.

Il tuo film cult horror?
E’ proprio “Profondo rosso” che è un thriller più che un horror vero e proprio. Un film con una dose sempre crescente di suspense. Ha fatto scuola. Ed è il primo film che mi ha fatto capire quali erano le emozioni che cercavo in una pellicola.

L’attore che più di ogni altri vorresti avere in studio?
John Malkovich, senza ombra di dubbio. Lo adoro. Sarebbe il mio sogno anche solo stringergli la mano. Però…

Però?
Sto conducendo su Radio2 “I sociopatici”, un programma in onda tutti i giorni dalle 18 alle 19:30. E ho appena conosciuto Mika che non è un attore ma un cantautore e anche molto di più. Ora ho in mente soltanto lui.

Non diremo a John Malkovich che lo hai messo al secondo posto.
Mi raccomando, non farmici litigare!

Intervista di Stefano Corradino pubblicata sul Radiocorriere Tv