Domenica 3 marzo, in seconda serata su Rai3, prende il via per dodici puntate il nuovo programma “Gazebo”, condotto da Diego Bianchi in arte Zoro. Dal Teatro delle Vittorie di Roma un lungo viaggio nel nostro Paese tra filmati, musica dal vivo e un originale controracconto a fumetti. Diego Bianchi, con Marco Dambrosio, in arte Makkox, e il giornalista Marco Damilano, proverà a farci conoscere e capire meglio l’attualità, la politica, il costume. Assieme a loro, il musicista Roberto Angelini, tanti ospiti e “tutto quanto sarà umanamente possibile”, come loro stessi affermano.
Partiamo dal titolo “Gazebo”, che tutti associamo a un luogo dove si svolge un’attività politica mentre il significato originario è quello di un luogo dove fermarsi per osservare
Esattamente. Una cosa che non tutti sanno, visto che la maggior parte pensano che sia un posto dove votare alle primarie o prendere un volantino.
Però serve anche a quello…
Certo: è una parola usata come una sorta di feticcio per avvicinare rappresentanti e rappresentati e che oramai appartiene un pò a tutte le forze politiche. Un termine abbastanza trasversale, che di per sé non vuole dire nulla, ma è utile per capire di cosa si sta parlando.
Che tipo di programma sarà?
Ruoterà intorno a filmati girati da me e commentati dal vivo con alcuni protagonisti dei video e ospiti in studio.
Ci dà delle anticipazioni?
No, e non perché non voglia dirlo, ma perché vorremmo tentare di stare stretti sull’attualità. Ho più di cento ore di girato della campagna elettorale su tutti i candidati premier che sarà interessante commentare alla luce dei risultati recenti. Un personaggio però lo rivelo: ci sarà un fotografo che ho immortalato a Firenze durante l’iniziativa di Bersani e Renzi. Ha fatto entrare, scavalcando l’inferriata, tante persone che erano rimaste fuori. Praticamente un eroe, tra l’altro anch’io sono entrato grazie a lui!
In tanti raccontano la politica e l’attualità. Allora qual è l’originalità del suo lavoro?
E’ la formula che ho sempre usato facendo parlare i personaggi che interpreto o commentando i video mentre vengono trasmessi, a volte in modo serio e a volte “cazzeggiando”, ma sempre cercando di essere semplice e comprensibile nel racconto.
Lei ha cominciato dieci anni fa dal web, prima con un blog e poi con video autoprodotti che hanno avuto notevoli accessi in rete
Sì, nasco professionalmente in rete, dopo aver lavorato per anni in uno dei portali del web come responsabile dei prodotti editoriali. Gestivo un blog personale in cui ho cominciato a scrivere delle mie cose, a sperimentare video (prima di youtube), radio on line… Lo facevo per divertirmi, poi le cose che realizzavo sono cominciate a piacere anche ad altri.
Anche Grillo ha cominciato dal web…
Indubbiamente buona parte del suo pensiero è basata sulla rivoluzione mediatica on line, ma lui sa benissimo che senza la tv, pur non andandoci, non avrebbe avuto questo consenso: più lui mandava a quel paese giornalisti e media tradizionali più questi ne parlavano. E facevano share. Ognuno era utile all’altro…
Gli altri candidati erano meno avvezzi all’uso delle nuove tecnologie?
Il web lo usano tutti, ma è una questione di credibilità. Mario Monti che scrive “wow” non è attendibile soprattutto se apre a un account twitter a un mese dalla campagna elettorale.
Uno dei suoi personaggi storici è quello di un “piddino” sdoppiato tra fiducia nel futuro e disillusione per gli sbagli commessi. Sarà uno dei protagonisti di “Gazebo”?
Probabilmente sì, anche se non sarà facile rappresentare lo smarrimento dell’elettore “piddino”. Di certo si farà tante domande: e se ci fosse stato Renzi? E se Bersani avesse utilizzato un profilo più alto e messaggi più netti?
Ora uno sguardo a Berlusconi dal punto di vista del video maker Zoro
Imprenditore, editore, presidente di una squadra di calcio, presidente del Consiglio… Gli manca il Conclave!
Istant poll: la Roma agguanta la Lazio in campionato.
Non credo agli istant poll sulla politica figuriamoci per una cosa seria come “la magica”…
http://www.ufficiostampa.rai.it/sfogliabile/93856/18211/swf/radiocorriere_9.pdf