Il semestre europeo a guida italiana sarà l’occasione per uscire finalmente dalla crisi economica? Il cambio di stagione coinciderà con un cambio di stagione anche nella politica? Sarà la volta buona per le riforme che in tanti si aspettano? Sono tanti gli argomenti che affronta la giornalista Serena Bortone anche quest’anno alla conduzione di “Agorà Estate”, in onda dal lunedì al venerdì alle 8.00 su Rai3. Ospiti politici in studio, giornalisti, economisti, esponenti della società civile, ma anche servizi e collegamenti che cercano di dare voce alle storie degli italiani, tra chi si gode le vacanze e chi, per lavoro o per la crisi, quest’anno le vacanze non le potrà fare.
Anche quest’anno il dibattito politico della mattina di Rai3 non va in vacanza. Quali sono i temi preminenti?
Questa è un’estate particolare nella quale molte cose sembrano avere una fine ma non si capisce bene come le nuove saranno indirizzate. Matteo Renzi è alle prese con le riforme, che non sono solo quelle istituzionali ma anche quelle relative all’Europa con la guida italiana del semestre Ue. E con l’ambizione di un’Europa che sia più a misura dei cittadini. E’ un momento cruciale per il governo incarnato da una figura leaderistica sicuramente più vivace rispetto ai suoi ultimi predecessori e al quale, quell’oltre quaranta per cento di voti attribuitigli alle recenti elezioni europee, da un consenso forte ma altrettanta responsabilità; non solo sulle riforme ma nel far ripartire il paese.
Un consenso diffuso ma non mancano le contestazioni. Ad esempio sulla riforma costituzionale.
Se in questi mesi verrà riformato il Senato e magari anche cambiata la legge elettorale avremmo sicuramente una forma di stato completamente diversa dal passato che, nelle intenzioni di chi la propone, è più efficiente e snella, mentre secondo gli oppositori è una riforma dal sapore autoritario.
Questa è anche l’estate in cui, quasi clamorosamente, lo stesso Movimento Cinque Stelle partecipa ai tavoli sulle riforme. Lo abbiamo visto in un recente incontro fra Renzi e Di Maio ripreso in streaming
Certamente fa specie veder dialogare i Cinque Stelle. In fondo la politica è una cosa semplice: se una strategia non funziona la devi cambiare. E per quanto i Cinque stelle abbiano avuto un risultato molto importante alle recenti Europee aver alzato l’asticella con quel “Vinciamo noi” ha reso la botta più forte all’indomani di un voto che ha sancito il doppiaggio da parte del Pd. E si è imposto un cambio di passo anche perché all’interno dello stesso movimento di Grillo e Casaleggio molti hanno imparato come funzionano i meccanismi delle istituzioni e si sono posti la domanda se per incidere concretamente non sia il caso di sedersi a un tavolo e confrontarsi con altri. Perché se aspettano, come vorrebbe Grillo, di ottenere il 50% dei consensi, questo risultato potrebbe anche arrivare, un giorno, oppure potrebbe non realizzarsi mai…
Cosa chiede, d’estate, il pubblico televisivo a una trasmissione di informazione politica?
Vuole le notizie. E’ attento e motivato. E, pur essendo in estate reclama dibattiti non superficiali e possibilmente vivaci. Certo, parlare di Europa o di riforma elettorale ha meno appeal di una dibattito sulla crisi di governo o sulle schermaglie preelettorali ma noi cerchiamo di rendere appetibile anche il dibattito sulle riforme spiegando loro che dietro le riforme istituzionali c’è il futuro stesso della forma-Stato, la possibilità di cambiare il modo di far funzionare la macchina statale che di conseguenza incide concretamente anche sulla vita quotidiana.
Qualche disputa televisiva può aiutare tuttavia a stimolare ulteriormente l’attenzione. Ad esempio il botta e risposta Pascale-Santanché ad Agorà Estate.
E’ stata sicuramente la polemica televisiva più divertente in questa prima parte dell’estate: quando abbiamo chiesto alla Santanché di commentare la notizia secondo cui la fidanzata dell’ex premier si sarebbe iscritta all’Arcigay lei ci ha risposto: “sarebbe come se io mi iscrivessi alla Fiom”. E poi abbiamo raccolto la controreplica della Pascale… Al di là della disputa specifica questo ci serve anche a capire cosa bolle in pentola in un partito come Forza Italia con un Berlusconi sempre saldamente alla guida ma con numerose fronde interne che cercando di farsi strada.
Pd e Forza Italia sembrano sempre più coesi per le riforme, poi ci sono i riposizionamenti di altre forze politiche o singole espoenti. Per chi conduce un dibattito politico in tv questo “trasformismo” è stimolante.
Può esserlo sicuramente. Vedere Peter Gomez, direttore del Fatto Quotidiano, lodare in diretta la Pascale non capita tutti i giorni. L’abbraccio per le riforme fra Pd e Fi, e poi antirenziani storici che diventano renziani dopo le Europee – e viceversa -, il travaglio di Sel nei rapporti con il Pd. Non c’è che dire, di scombussolamenti nel quadro politico ce ne sono numerosi. Questo dimostra che la classe politica è mobile quanto e più dell’elettorato.
Al di là della stretta attualità i temi da dibattere sono sempre tanti, anche in estate. Qual è lo spirito con cui una trasmissione come “Agorà Estate” si deve rapportare con il pubblico?
Quello di raccontare la realtà nel modo più onesto possibile. Se coltivi questo approccio, senza strumentalizzare il pubblico, se usi un linguaggio chiaro e comprensibile puoi parlare di tutto, anche degli argomenti più sgradevoli. Ed è sbagliato demonizzare la logica degli ascolti perché se usi bene il mezzo televisivo, se racconti le storie delle persone, con sincerità e concretezza, i telespettatori ti seguono.
* Intervista di Stefano Corradino pubblicata su “Radiocorriere Tv Rai”