Dar voce ai cittadini e tutelare i consumatori che hanno subito truffe, soprusi, disagi. E’ sempre questa la missione di “Mi Manda Raitre” che Elsa Di Gati conduce per il secondo anno consecutivo tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 11. Quest’anno un’attenzione più spiccata è rivolta all’economia, micro e macro e all’impatto che ha sulla vita di tutti i giorni. Una rubrica quotidiana specifica è pertanto dedicata ai temi dell’economia e della finanza, commentati in studio da giornalisti ed economisti. Cerchiamo di spiegare in maniera molto semplice – spiega la conduttrice al Radiocorriere Tv – le grandi parole dell’economia che sentiamo tutti i giorni nei telegiornali. C’è un’asta di liquidità in cui la BCE concede un prestito alle banche? Noi cerchiamo di spiegare a tutti cosa significa e quale impatto ha questa manovra sulle tasche degli italiani. E poi come si traducono i provvedimenti di legge nella vita di tutti i giorni dei consumatori, come cambiano i mutui, il fisco, e che riverbero tutto questo ha sulla cosiddetta “economia domestica”.
Da un anno a questa parte i problemi dei consumatori sono sempre gli stessi o sono cambiati?
Sono sostanzialmente invariati e al primo posto ci sono ancora tutti i problemi con i gestori dei telefoni o delle utenze casalinghe ma si è aggiunta prepotentemente un’altra questione che lo scorso anno era meno rilevante, quella della lentezza dei processi. Sono tanti i cittadini che ci chiedono aiuto perché da anni sono impantanati in cause legali da cui non riescono a uscire. Quest’anno le segnalazioni sono a dir poco triplicate.
Dal vostro osservatorio qual è oggi il grado di fiducia dei cittadini-consumatori nei confronti delle istituzioni e della macchina amministrativa?
Sempre molto basso. C’è una sfiducia diffusa verso le istituzioni e la pubblica amministrazione considerata una rete di burocrazia. Ma c’è un aspetto importante, quasi sorprendente. Prima di lanciare l’sos a “Mi Manda Raitre” cercano di risolvere il problema da soli. E questo significa che, dopotutto, gli italiani hanno un carattere forte, combattono, hanno capacità di reazione. La televisione è l’ultima spiaggia e quando ci arrivano è il segnale che sono stremati e le hanno provate tutte. Non resta loro che “Mi manda Raitre”…
Anche quest’anno avete un pullmino, una postazione mobile con cui girate l’Italia da nord a sud. Cambiano i problemi in relazione all’area geografica?
Non particolarmente. Si potrebbe dire, con un noto proverbio “paese che vai problema che trovi” ma in generale le criticità dei cittadini sono sempre le stesse. Tuttavia quest’anno abbiamo deciso di dare a questo spazio un ruolo diverso: il pullmino non riporta a casa solo delle segnalazioni ma i problemi si affrontano direttamente sul territorio. La postazione mobile si ferma in un luogo e, in diretta, cerca di risolvere il caso con la controparte che risponde al cittadino.
C’è un caso emblematico fra quelli che avete trattato o che vi inorgoglisce per il modo in cui è stato risolto?
Te ne dico uno che però, ironia della sorte, non abbiamo trattato: è quello di un ragazzo di nome Emanuele Scifo. Emanuele doveva fare cinque trapianti. La Asl aveva fatto una delibera per dargli seicentonovantamila euro ma questi soldi non arrivavano e lui rischiava che i tempi per andare all’estero si allungassero pericolosamente. Un caso forte che potevamo portare in trasmissione e che ci avrebbe fatto fare ottimi ascolti ma abbiamo deciso di agire dietro le quinte per evitare di fare magari un danno al ragazzo. E quindi, invece di metterci medaglie al petto, abbiamo seguito il caso con scrupolosa attenzione e, lontano dai riflettori abbiamo fatto numerose telefonate di sollecitazione. Chi si occupa di Emanuele ci ha ringraziato dicendo che la nostra pressione “invisibile” è servita. Emanuele non ha ottenuto solo quei seicentonovantamila euro ma l’intera somma di un milione di euro che gli serviva per partire e operarsi. Fra gli ascolti e l’aiuto abbiamo preferito la seconda. Anche questo è “Mi Manda Raitre”.
Articolo di Stefano Corradino pubblicato sul Radiocorriere Tv