“Avevo visto che stavano uscendo numerose interviste sulla stampa inglese per i due dischi rimasterizzati e allora mi sono messa alla caccia. E riuscire a intervistarlo è stata una vera botta di fortuna!” Silvia Boschero, giornalista ed esperta di musica, nonché principale animatrice della trasmissione di Radio1 “King Kong” si è catapultata la settimana scorsa a Londra per intervistare Jimmy Page, il leggendario chitarrista e fondatore dei Led Zeppelin, la band icona del rock and roll degli anni Settanta. L’intervista è andata in onda in esclusiva il pomeriggio del 29 ottobre su Radio1.
Dove hai incontrato l’icona del rock?
Nella hall soffusa, in stile Vittoriano, di un albergo fighissimo di Londra. Tutte le pareti arredate di quadri dei Rolling Stones e di Mick Jagger. Non semplici poster. Veri e propri quadri con cornici preziose. Mi sono subito sentita a mio agio!
Arriva Jimmy Page. Com’è stato l’impatto iniziale?
Ero emozionatissima. Fa il suo ingresso. Sobrio e molto distinto. Con i suoi capelli bianchi luccicanti, così diverso dal Page che se li tingeva di nero corvino. Magro, settant’anni che non dimostra affatto. Passa in rassegna con lo sguardo tutte le donne che gli passano davanti ma lo fa in modo educato, da vero gentleman inglese.
Quanto è durata l’intervista?
Quindici minuti, non uno di più. Gli inglesi sono tremendamente fiscali. Alla fine del quattordicesimo minuto mi hanno tirato via… Ero a un terzo delle domande di quelle che avevo preparato. E purtroppo alcune di quelle importanti non gliel’ho fatte.
Siete partiti dalla rimasterizzazione dei dischi?
Sì, due dischi iconici: “Led Zeppelin IV” e “Houses of the Holy”, la cui ristampa è stata curata dallo stesso Page, che nella versione deluxe sono accompagnati da un secondo disco contenente musica inedita riferita a quell’album. Una ristampa che non si esaurisce qui dal momento che tutta la loro produzione discografica sarà rimasterizzata. Ma ci sarà prossimamente anche un disco nuovo dello stesso Page di cui però ha parlato pochissimo.
Page non è mai stato molto incline a parlare e ad essere intervistato.
E’ così ma, sorprendentemente in questo periodo si è concesso molto di più.
Molti misteri circondano la storia della band
E lui è stato il grande demiurgo. I tanti misteri hanno contribuito alla popolarità del gruppo e Page è stato l’artefice del “marketing”. Ma qualcosa gli si è anche ritorta contro. Come la storia del satanismo che si diceva lui praticasse ma che poi diventò troppo pesante per la band stessa.
Da tanti anni si vocifera di una possibile reunion del gruppo, te ne ha parlato?
Gliel’ho chiesto e lui è molto ben disposto all’ipotesi di riunificare il gruppo. E’ Robert Plant, storica voce solista e autore del gruppo che sembra non volerlo. In ogni caso tra i due non corre buon sangue: alla mia domanda su cosa ne pensava delle reinterpretazioni dello stesso Plant delle vecchie canzoni dei Led Zeppelin è stato inizialmente in silenzio, ha fatto una faccia strana e poi ha risposto lapidariamente “no comment”.
Un’altra risposta che ti ha colpito in quei fugaci ma eccitanti quindici minuti di intervista?
Il suo giudizio sulla forza rivoluzionaria del “punk” (“Mi piacque l’energia del punk, portava con sé un messaggio”) e l’auspicio che ci sia presto un nuovo movimento musicale con la stessa carica politica. E detto da lui che a quel tempo non aveva niente di “politico” suona piuttosto strano…
Articolo di Stefano Corradino pubblicato sul Radiocorriere Tv