“L’educazione alla cittadinanza è un nostro impegno del progetto di ‘Buona scuola’. Così risponde la ministra Stefania Giannini a Rainews nel corso della commemorazione dei due magistrati, Francesco Coco e Vittorio Occorsio, uccisi 40 anni fa. E’ la prima domanda che le poniamo, all’ingresso dell’Aula Magna della Cassazione, quella sull’educazione civica nelle scuole dal momento che i programmi didattici degli istituti superiori raramente arrivano a contemplare l’attualità. Ci si ferma normalmente alla seconda guerra mondiale con qualche finestra sugli anni sessanta ma i decenni successivi sono ignorati o quantomeno sorvolati. E così dei cosiddetti anni di piombo, delle stragi che hanno insanguinato l’Italia – molte delle quali ancora senza colpevoli – a scuola non si parla.
La ministra Giannini ci vuole rassicurare sul fatto che l’educazione civica 2.0, quella che si propone di crescere i giovani come cittadini portatori di diritti e doveri è una priorità del suo ministero e del governo. Più che giovani erano i cantori che hanno aperto la giornata dedicata alle vittime del terrorismo rosso e nero. Gli alunni dell’Istituto Statale di Istruzione Specializzata per sordi di Roma hanno dato il via al convegno intonando l’inno nazionale con i guanti bianchi in una coreografia gestuale ispirata alla lingua italiana dei segni. “Una giornata straordinaria” ha voluto sottolineare il vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini che ha mostrato il francobollo commemorativo dedicato ai due magistrati che sono stati ricordati dai familiari (Massimo, figlio di Francesco Coco, Eugenio e Vittorio, figlio e nipote di Vittorio Occorsio). Alla cerimonia era presente anche il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Antonello Giacomelli che ha spiegato come il francobollo abbia un valore non solo simbolico e che serve “a valorizzare la memoria di due persone in carne ed ossa, non simboli astratti.
Due magistrati coraggiosi che avevano sogni, pensieri, preoccupazioni…” Due anni fa la “direttiva Renzi” ha deciso di rendere pubbliche le carte sugli anni della strategia della tensione. Una desecretazione accolta con favore dai familiari delle vittime del terrorismo e delle stragi che tuttavia, a due anni di distanza denunciano i limiti e la mancata trasparenza di ministeri e servizi segreti nel declassificare gli atti sulle stragi. Ma il sottosegretario Giacomelli ai nostri microfoni sottolinea che il governo vuole fare tutto quello è in suo potere per arrivare al raggiungimento della piena verità.
Servizio di Stefano Corradino trasmesso da Rainews24 (IL VIDEO)