Con il trentennale festeggiato lo scorso anno il festival di Umbria Jazz è cambiato. La rassegna che negli anni precedenti si era timidamente aperta ad ospitare generi più o meno distanti dal jazz tradizionale (insospettendo gli ortodossi) conferma quest’anno che la formula si è rinnovata. Totalmente. Prepotentemente. All’insegna delle contaminazioni più audaci.
Due festival in uno che però non sembrano contrapporsi ma convivere armoniosamente. E’ così quando la qualità musicale è elevata.
L’Arena di Santa Giuliana, vero e proprio teatro a cielo aperto inaugurato lo scorso anno e capace di ospitare oltre 4000 persone è il grande palcoscenico perugino nel quale si alterneranno grandi nomi del jazz, del blues, del pop.
Si comincia col blues. E che blues. Il cerimoniere della serata inaugurale, venerdì 9 luglio è B.B. King, una leggenda della musica tradizione afroamericana, un precursore naturale di nomi come James Brown, Otis Redding Eric Clapton…
Dal blues al Jazz. Domenica 11 luglio si esibisce Keith Jarrett. Una volta era il trombettista Miles Davis ad infiammare il pubblico di Umbria jazz. Ora la corona è passata a questo straordinario pianista che il prossimo anno festeggerà i suoi 60 anni.
Dal jazz al pop. Il 12 luglio sarà la volta di Giorgia in duetto con Angie Stone. Giorgia sforna lp dal funky al pop ma, successi discografici a parte, questo genere la sacrifica enormemente. E lo si capisce proprio quando si immerge negli ambienti che le sono più “familiari” (come quello jazzistico)
e che le consentono di lasciarsi andare a quelle acrobazie vocali che sono la sua specialità.
Dal pop al tango argentino. Un Paese oggi in difficoltà sale sul palco e mostra al pubblico la sua anima più profonda e sincera. Il cuore dell’Argentina rivive nella voce prorompente di Milva in questo spettacolo (mercoledì 14 luglio) dal titolo “El tango de Astor Piazzolla” in cui la “rossa” è accompagnata dal
sestetto Tangoseis, una delle migliori formazioni italiane di tango che dal 1998 accompagna Milva nei suoi concerti in tutto il mondo. “Bisogna sempre accontentarsi di ciò che si ha e pensare a chi sta peggio” ha affermato Milva per spiegare il senso del suo interessamento al tango ma anche e soprattutto alla situazione di questo paese in condizioni precarie. ”Non ho dimenticato quando non avevo nulla: è importante avere una memoria”.
Il 15 luglio si esibirà Alicia Keys, star del pop da sette milioni di copie cresciuta a pane, jazz e hip-hop che ha saputo imporre uno stile personalissimo, sintesi dell’esperienza black degli ultimi trent’anni. Ora si vocifera che starebbe per approcciare definitivamente il jazz o addirittura la musica classica.
L’ultimo concerto che segnaliamo al Santa Giuliana è quello di Michael Bublè. Giovane artista “neo swing” canadese, Bublè chiude il cerchio dei giovani crooner che cantano il loro amore per la musica di papà e ed il grande songbook americano del Novecento. Bublè ha il dono di fare proprie alcune delle canzoni più grandi e familiari di tutti i tempi, e le interpreta con originale sensibilità.
Il jazz per così dire “ortodosso” percorre gli altri luoghi, nuovi e tradizionali della rassegna perugina che in questi dieci giorni trasforma il capoluogo umbro in una città internazionale della musica, con concerti nei teatri storici e nei club che iniziano a tarda mattinata per inoltrarsi sin nel buio più profondo della notte.
Tornano a duettare insieme al teatro Morlacchi (venerdì 16 luglio, ore 16) Richard Galliano e Michel Portal. Galliano e Portal hanno dato vita ad Orvieto nelle precedenti edizioni ad uno dei più struggenti duets di Umbria Jazz. Questi due musicisti francesi rappresentano una di quelle rare e felici combinazioni che possono nascere solo nella musica. Autentica armonia degli opposti, nella quale si bilanciano e si esaltano senza che alcuno dei due debba rinunciare alle proprie peculiarità.
Il 2004 (come per altro il 2003) per Umbria Jazz è l’anno dei pianisti. I nomi più prestigiosi della tastiera si ritrovano anche in questa edizione. Dal genio di Keith Jarrett alla semplicità e sofisticatezza di Ahmad Jamal. Da Brad Meldhau, il pianista più amato e corteggiato del momento a Stefano Bollani, grande musicista istrionico e comunicativo tra i più apprezzati all’estero.
Chiudiamo con Francesco Cafiso, il sassofonista quartodicenne lanciato da Wyinton Malsalis che ne ha decantato le doti non solo di ragazzo prodigio ma di musicista con una maturità musicale di gran lunga superiore ai suoi anni (e a molti suoi colleghi attempati…) Cafiso parteciperà al progetto “Jazz on film” che si terrà per tutta l’edizione di Uj al Teatro Pavone. Il giovanissimo musicista siciliano ha incollato alle sedie il popolo di Umbria Jazz Winter e non deluderà sicuramente il pubblico esigente di Perugia. Sperando di rivederlo nuovamente al Winter di Orvieto, edizione che si preannuncia rinnovata. Nuovo sindaco, nuovo festival?!…
(Stefano Corradino – la Città)