PAOLO BARATTA: diritti umani a Venezia, per stare fino in fondo dentro la contemporaneità

“Quella dei diritti umani, come è stata lo scorso anno quella sulle morti sul lavoro è una scelta importante perchè ci richiama ai valori generali e fondanti della nostra società e della nostra repubblica. Temi fondanti della nostra costituzione, sui quali ciascuno di noi deve avere il modo di esprimersi. Quello della Biennale è pertanto un atto doveroso… Così Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia parla in un’intervista ad Articolo21 dell’imminente edizione del Festival di Venezia e dell’iniziativa comune sul tema dei diritti umani in previsione per l’11 settembre 

Ha inizio l’edizione 2009 del festival del cinema di Venezia. Quest’anno un’attenzione molto spiccata al cinema italiano, la sezione “controcampo”, ad esempio, rappresenta una novità
Sì, ma non vuole essere un appesantimento “pro italiano” della Mostra, semmai semplicemente il tentativo di dare soluzione a un problema: che il cinema italiano ha bisogno di una vetrina per essere conosciuto e per instaurare con il pubblico un rapporto di conoscenza normale che non sia quell’ansiogeno oscillare tra il fatto che il cinema italiano non c’è e il bisogno di essere superpremiati. Superare questo pendolo tra depressione ed eccesso di pretese…

I temi che la mostra sviluppa sono numerosi
La varietà è notevole, scelta congeniale in un periodo di crisi in cui è opportuno far emergere non tanto le cause della crisi ma le complessità della realtà nella quale viviamo. Una Mostra a ventaglio usando temi diversi per rappresentare al meglio la condizione che stiamo attraversando con un cinema che reagisce con grande rapidità ai mutamenti nella società e nella storia.

Lo scorso anno Articolo21 ha collaborato con voi alla realizzazione di alcuni appuntamenti dedicati al tema della sicurezza sul lavoro. Quest’anno il tema dei diritti umani
Quella sulle morti sul lavoro è stata una iniziativa importante. Personalmente mi fece molto piacere la corrispondenza con il presidente Napolitano su un tema che gli era e gli è tuttora, giustamente, particolarmente caro. Quella di questa edizione sui diritti umani è una scelta altrettanto significativa perchè ci richiama ai valori generali e fondanti della nostra società e della nostra repubblica. Temi fondanti della nostra costituzione, sui quali ciascuno di noi deve avere il modo di esprimersi. Quello della Biennale è pertanto un atto doveroso, un momento di verità che vuole rafforzare il nostro interesse ed impegno per stare fino in fondo dentro la contemporaneità.

di Stefano Corradino (www.articolo21.org)