“Il conflitto di interessi è un tema cruciale e riguarda l’etica. Se confondi i piani e poi pieghi le leggi a tuo piacimento, prima ancora dell’impunità dei singoli individui passa la cultura del condono, del pagare. Il concetto secondo il quale “se ho i soldi faccio quello che voglio”…” Concita De Gregorio, neo direttore dell’Unità dialoga con Articolo21 all’indomani del suo primo editoriale sul quotidiano fondato da Antonio Gramsci. “Non faremo sconti. Se ci saranno temi che ci riguardano come i diritti civili, le libertà, la laicità… sui quali la posizione del Pd non ci convincerà lo diremo apertamente”.
Nel tuo primo editoriale su l’Unità c’è una riflessione chiave: l’Italia è avvelenata dal morbo del “berlusconismo” e la politica, è lo specchio di un vero e proprio mutamento antropologico
Quando io faccio riferimento al “berlusconismo” parlo di corruzione della vita civile e della perdita dei valori di solidarietà che hanno animato e orientato la nostra crescita. La mia generazione è stata l’ultima ad avere un futuro migliore di quello dei propri genitori. I nostri figli avranno un futuro peggiore del nostro. Questo è per me il mutamento antropologico, non una considerazione di tipo strettamente politico ma un fatto sociale e culturale incontestabile. Ciò che chiamiamo “berlusconismo” è anche questo e il suo portatore ne è stato il concime. Oggi si impongono modelli vincenti tutt’altro che etici, diametralmente contrari ai principi di solidarietà politica, economica e sociale della nostra Costituzione. Quindi è la matrice che è sbagliata ed è da lì che si deve cominciare.
Leggi ad personam, conflitti tra politica e magistratura… La difesa della legalità è stato uno dei pilastri de l’Unità che in questi anni non ha lesinato critiche al centro sinistra per una legge sul conflitto di interessi in cui non ha mai creduto granché. Sarà ancora uno dei cavalli di battaglia del quotidiano?
Il conflitto di interessi è alla base del ragionamento sull’etica che stiamo facendo in quest’intervista. Se tu confondi i piani e poi pieghi le leggi a tuo piacimento, prima ancora dell’impunità dei singoli individui passa la cultura del condono, del pagare. Il concetto secondo il quale “se ho i soldi faccio quello che voglio”… Con questa logica si declinano comportamenti illeciti di varia gravità. Le leggi ad personam. Le soluzioni ad personam, e da ultimo il cosiddetto Lodo Alfano. Alla base c’è una grave confusione di ruoli basata sul potere. Economico e mediatico.
Il tuo ex collega di Repubblica Curzio Maltese, su l’Espresso di poche settimane fa parlava di “mediocrazia”, alludendo ad un paese governato da gente mediocre e controllato dai media.
Dare la colpa alla tv è come sparare sulla croce rossa… L’abbiamo detto così tanto che rischia di perdere senso… La cultura di riferimento è forgiata e formata dalla tv ma si è profondamente insinuata nella società. Nelle scuole, nelle copertine dei rotocalchi, nella vita quotidiana ed è figlia di un impoverimento progressivo del paese per cui vincere alla lotteria è l’unica fortuna che ti può capitare. Se questo è l’obiettivo, se vincere all’enalotto o sposare un miliardario è il fine ultimo, concetti come etica del lavoro o solidarietà è difficile trasmetterli…
E’ parte del dibattito su opinione pubblica e opinione privata avviato da Eugenio Scalfari…
E’ il tema dell’indifferenza. Tema ineludibile. Per questo abbiamo scelto di dedicare la striscia rossa di ieri del giornale ad una frase meravigliosa di Gramsci: “odio gli indifferenti… Non possiamo essere gli estranei alla città… Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti”
L’Unità non è un organo ufficiale di partito ma è ovviamente molto legato al Pd. Si può essere un giornale connesso ad una forza politica e mantenere al tempo stesso autonomia e capacità critica?
Si può, proveremo a farlo. Lo faremo. Il Partito Democratico è la più importante forza del centro sinistra ed è evidente che un giornale che parla al centro sinistra non può essere a priori contro il Pd. Ma avremo un ruolo critico. Non faremo sconti. Se ci saranno temi che ci riguardano come i diritti civili, le libertà, la laicità… sui quali la posizione del Pd non ci convincerà lo diremo apertamente.
Vuol dire che la tua non sarà una direzione “morbida”?
Io non sono affatto morbida né come persona né come giornalista…
Stragi sul lavoro. Padellaro e l’Unità sono stati in questi anni sponsor morali e materiali delle battaglie che Articolo21 ha condotto insieme ad altre associazioni sul tema delle morti bianche. Sarà ancora così?
Ho scritto nell’editoriale che il diritto fondamentale e primario è quello al lavoro. Il diritto ad averlo e a non morirne… Non posso che condividere la vostra importante battaglia!
Tra breve uscirà il tuo nuovo libro, “Malamore”; un testo sulla violenza domestica. Un tema su cui riflettere soprattutto quando lo spirito dei tempi sembra voler attribuire le violenze ai soli cittadini extracomunitari…
La maggior parte delle violenze sulle persone deboli e in particolare sulle donne – non perché le donne siano deboli ma perché lo sono nell’ambito familiare specie quando non sono economicamente indipendenti – sono consumate tra le mura domestiche. In otto casi su dieci la violenza avviene ad opera di persone conosciute, familiari o amici.
Il sottotitolo è “esercizi di resistenza al dolore”.
E’ un modo per dire ce la possiamo fare. Andiamo avanti e ci riusciremo.
(Stefano Corradino – www.articolo21.org)