MASSIMO ACHILLI: Orvieto incontra gli "Altri Mondi"

Pochi soldi per la promozione. Relatori ed artisti si esibiscono gratis. Tecnici e personale di servizio impegnati costantemente solo perché condividono una grande passione. Eppure la manifestazione continua. Anzi si arricchisce di nuovi contenuti. Venti Ascensionali è a quota otto. Per quattro mesi consecutivi la Sala del Carmine ospiterà anche quest’anno eventi di teatro, danza, poesia, musica, libri… incontrando gli “Altri mondi”, e i mondi “altri”, quelli del pensiero, di una cultura non omologata, della differenza… Ne parliamo con Massimo Achilli, direttore artistico della manifestazione.

Nuova edizione di Venti Ascensionali. Dalle “passioni” all’”identità” agli “altri mondi”. Su quali basi lei sceglie un tema per ogni rassegna?
La scelta del tema, così come l’impostazione di questa ed altre attività del Laboratorio Teatro Orvieto è frutto di una condivisione con il resto del gruppo e dell’ufficio cultura del Comune. Una modalità che ha dato vita a molti dei progetti realizzati in questi venti anni dall’LTO e che hanno segnato le tappe di una crescita artistica e culturale.
La stessa modalità che ha dato vita otto anni fa a Venti Ascensionali e che ha fatto sì che questa manifestazione crescesse forte di uno spirito condiviso tra varie sensibilità e associazioni di questa città. È sicuramente uno dei fattori, se non il più importante, che ha segnato il successo di questo evento.

Sono gli avvenimenti politici e sociali che segnano il corso dell’anno a fornirvi l’ispirazione per le scelte delle iniziative?
Se facciamo un percorso a ritroso direi che nonostante i titoli ogni anno cambino, il tema dominante è sempre lo stesso: l’attenzione per ciò che ci circonda, per modi di vivere e luoghi diversi dai nostri, per i disagi, i conflitti, gli eventi del nostro tempo, cercando di trovare delle risposte non solo nel presente ma con un occhio attento al passato.

Ci sono temi importanti di scarsa considerazione che meritano di essere meglio illuminati…
Cerchiamo di guardare con attenzione alla contemporaneità. E’ vero, spesso  bisognerebbe dare molta più attenzione ad alcune vicende trascurate, in particolare dai media ma io non credo che possiamo essere noi a sostituire chi dovrebbe farlo, semplicemente sentiamo l’esigenza di parlarne e di farlo a modo nostro; è con questa logica che ci siamo inventati questo contenitore d’arte e cultura con una forte attenzione al sociale dove le diverse forme d’arte e di espressione cercano sempre più di dialogare.      

“Gli altri mondi”. Nella rassegna c’è l’Africa, c’è l’America latina, l’Europa. Esiste un fil rouge che lega questi Paesi? Cosa lega queste realtà?
Sì, ci sono molti appuntamenti che riguardano questi paesi a cominciare proprio dalle giornate di apertura dedicate all’Africa. A legare questi due continenti il disagio di questi mondi “altri” ma anche una grande curiosità della loro ricchezza culturale. Parlando di Africa e/o di America Latina vogliamo parlare della loro cultura, della loro voglia di riscatto, ma anche del disagio che ha l’occidente per le responsabilità del disagio creato nel sud del mondo.

Le letture di Marquez e la presenza di Jorge Boccanera. Uno sguardo molto attento all’America latina. Perchè? Cosa rappresenta questo continente in termini culturali e sociali?
C’è un grande fermento positivo che sta crescendo in questi paesi nonostante le loro grandi contraddizioni e i loro grandi problemi di sopravvivenza. Credo che proprio da questo continente si possa partire per dare una svolta a questo nostro vecchio mondo e da esso si potrebbe partire per individuare il nuovo mondo, oggi forse più di ieri.
 
Lo spettacolo tratto da “Gomorra” e “l’Istruttoria” di Claudio Fava. Due appuntamenti per parlare di giustizia e di criminalità. Tema molto attuale…
Un tema purtroppo molto attuale con misteri, intrighi e ombre mai chiarite. Non abbiamo l’ambizione di fornire elementi di verità o squarciare muri di gomma ma pensiamo semplicemente sia giusto parlarne. D’altronde quello della criminalità organizzata, della mafia, della camorra è veramente un altro mondo…

“Figlie e madri”, “Donne”… Le tematiche relative al mondo femminile tornano prepotentemente anche in questa edizione. Pietro Ingrao ha scritto recentemente che quella femminile è la questione delle questioni…
Parlare del mondo al femminile credo sia veramente importante, credo anche che la parte femminile del mondo possa essere quella che più può aiutarlo a salvarsi. Nell’approccio delle donne al malessere della società moderna c’è una sensibilità diversa, che può consentire di affrontare le questioni spinose e gli eventi negativi del nostro mondo con uno sguardo altro. Un esempio su tutti le madri di Plaza de Mayo. Tra l’altro l’anima di V.A. a parte il sottoscritto è soprattutto “al femminile” sia dentro il gruppo esecutivo interno che nelle varie e molte collaborazioni che si sono attivate in questi anni e che hanno degnamente contribuito alla composizione dei vari programmi. Poi c’è Eloisa Manciati. Non dimentichiamoci di lei poiché è sempre presente e ha dato un’impronta originale e insostituibile a gran parte dei programmi migliori realizzati in questi anni. Non a  caso dopo la sua scomparsa si è costituita un’associazione, “Il filo di Eloisa” che mantiene vivo e prosegue con grande impegno il lavoro da lei iniziato.

Quali sono gli altri appuntamenti importanti di questa edizione? Quali le novità?
Molti. Cerco di sintetizzare. Come ho accennato all’inizio i due giorni di apertura sono dedicati all’Africa, in stretta collaborazione con la bottega del commercio equo “Piano Terra”, l’associazione “il ginepro”, Agenda 21 della provincia di Terni, che ha deciso di inserire domenica 14 settembre nel nostro programma il forum di Agenda 21 2008 parlando di biologico e gruppi di acquisto. L’ufficio cultura del nostro comune ha organizzato una mostra fotografica di Giorgio Balestra, docente dell’università della Tuscia, sulla Somalia. Tante altre associazioni, enti e singole persone si sono unite insieme per costruire questi 2 giorni in cui si alterneranno incontri, noi le chiamiamo “conversazioni”, proiezioni di film sull’Africa, mostre, concerti e degustazioni… Sabato 13 dalle ore 20 in poi, si inizia con una cena etnica, in cui si esibirà gratuitamente “Officina Zoe” gruppo di punta della taranta salentina insieme a Baba Sissoko, incontestato maestro del Tamani e dello N’goni, e collaboratore con importanti artisti come Youssou N’Dour, Dee Dee Bridgewater, Buena Vista Social Club etc…  Un progetto originale  in cui la pizzica tarantata incontra i ritmi africani, la frenesia dei tamburelli dialoga con il talking-drum, il canto griko si fonde con la tradizione orale dei griot del Mali, per poi proseguire domenica 14 con un mercatino del biologico a cura dell’Aiab Umbria e un concerto di chiusura con 3 gruppi: Les Crudites  Organicanto e Altrocanto.

Le letture al caffè sono un appuntamento fisso di ogni edizione. Quest’anno la scelta originale di leggere “Cent’anni si solitudine”.
Un progetto ambizioso e impegnativo del laboratorio di lettura a voce alta condotto da Elisabetta Spallaccia e in collaborazione con radiorvietoweb sul capolavoro di Marquez. La lettura integrale del romanzo di Marquez sarà trasmesso appunto su www.radiorvietoweb.it  in 40 puntate tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle ore 20 per mezz’ora. Si inizierà lunedì 6 ottobre e a dare il via alla prima lettura al caffè sarà la voce di Enrica Rosso che leggerà il primo capitolo del romanzo. L’iniziativa si chiuderà martedì 2 dicembre. Le ultime 2 puntate, l’ultimo capitolo, saranno lette dal vivo al caffè Montanucci da Elisabetta Spallaccia, mentre il capitolo 15 è stato affidato alla voce di Daniele Barcaroli, attore e doppiatore ormai affermato. E’ un’avventura che ci entusiasma e un po’ ci mette in ansia, ma che dà il senso della crescita di una sezione importante della manifestazione.

Quali le conferme?
Tante, a cominciare dalla sezione di Migrazioni in collaborazione con l’Associazione TeMa, che inizierà il 10 ottobre con otto spettacoli, due al Mancinelli e gli altri sei al Carmine. Otto appuntamenti di grande qualità da non perdere che mettono a confronto artisti di ogni parte d’Italia che ci racconteranno a loro modo gli “Altri Mondi”. Saranno presenti spettacoli e artisti vincitori di prestigiosi concorsi e premi.  
– Le letture al caffè con cinque appuntamenti di cui due sull’opera di Calvino, queste due letture sono collegate ad un convegno, “Tra il cristallo e la fiamma: viaggio-esplorazione nei  mondi possibili di Calvino”, che vedrà intervenire esperti del settore tra cui il professor Valerio Capasa del Dipartimento di Italianistica dell’ Università di Bari e sarà rivolto sia studenti che all’intera cittadinanza.
– Tutte le conversazioni con nomi illustri nel campo della scrittura, filosofia giornalismo ed esoterismo, per citarli alcuni possiamo fare i nomi di Andrej Longo, scrittore, Giacomo Marramao filosofo, Claudio Sabelli Fioretti di Caterpiller che intervisterà Giuseppe M. Della Fina, Rula jebreal, giornalista di origini palestinesi e Scrittrice intervistata dal giornalista Rai Stefano Corradino, Antonio Bertoli poeta, scrittore, uomo di teatro e performer collaboratore assiduo di A. Jodorovski.
– La presenza ormai consolidata della poetessa Anna Maria Farabbi per Parola Scritta Parola Sonora.
– I Linguaggi del Jazz inserito come ogni anno nel festival UJW e realizzato in collaborazione con la dir. Art. appunto di UJ; si tratta quest’anno di un progetto multimediale sulla Belle Epoque con Danilo Rea: 5 concerti dal 31 dicembre al 4 gennaio alle ore 17 e una mostra dell’artista Rita Mele.
– La 4° edizione del Dusk Day, consueto appuntamento con gli appassionati dei Genesis che quest’anno vedrà il 20 Settembre la straordinaria presenza di Steve Hackett
– Lo stretto rapporto con AMREF a cui saranno dedicati diversi appuntamenti e saranno devvoluti gli aincassi di 2 eventi spettacolari.
– L’attenzione anche quest’anno per il Giorno della memoria con un appuntamento di grande emozione e la presenza di testimoni del tragioco evento.
– Tra le presenze di nostri concittadini nei diversi appuntamenti vorrei ricordare la rinnovata presenza di Guido Barlozzetti, Luca Umena, Peppe De Ninno, Ruggero Iorio, Laura Ricci
– La presenza delle varie produzioni del LTO di teatro, danza e lettura.

Venti Ascensionali e Orvieto. Un rapporto che si è consolidato negli anni? C’è stata una crescita di pubblico nell’ultima edizione rispetto alle precedenti?
C’è stata una grande crescita in tutti i sensi sia di pubblico che di collaborazioni e credo che gli orvietani oggi vedano questa manifestazione come parte integrante della città; del resto volente o nolente invade letteralmente il nostro centro con appuntamenti per 4 mesi consecutivi e quindi credo proprio che non sia possibile ignorarla. E poi sono sempre di più le presenze cittadine che si impegnano attivamente nella costruzione della manifestazione.

E l’attenzione istituzionale è stata adeguata?
Si può dire che i venti soffiano in poppa e costanti, e anche il rapporto con la nostra amministrazione è positivo: c’è attenzione da parte dell’ufficio preposto, dei nostri assessori e anche da parte del sindaco. Tutto quello che il nostro Comune può darci lo dà nonostante la crisi in atto. Ci vorrebbe, come ho già dichiarato, un’attenzione da parte delle istituzioni regionali che invece, purtroppo, ci ignorano. Eppure più volte dai media è stata dichiarata come una delle manifestazioni più originali, complete e di qualità dell’intera regione…  

Avete un budget molto ristretto ma nonostante ciò mantenete un programma di grande qualità. Uno sforzo difficile, immaginiamo.
Sì, il budget è ristretto anzi per la dimensione dell’evento è limitatissimo e non siamo nelle condizioni di fare tutte quelle operazioni di carattere promozionale che ci consentirebbero di fare un salto di qualità in termini di pubblico e di attenzione nazionale. E se il programma è vasto e di qualità è grazie alla grande voglia di esserci di molti artisti, operatori e persone di cultura con cui ormai abbiamo intessuto rapporti di lavoro e amicizia e condividono in modo disinteressato il nostro impegno. Per questo un grande ringraziamento va a tutta l’equipe che insieme a noi mette a punto i diversi appuntamenti, singole persone, associazioni, attività private, tanto volontariato compreso il nostro e ovviamente la grande passione che ci accomuna.

Mettiamo che per la edizione del 2010 aveste a disposizione il doppio o il triplo del budget. Come lo investireste?
Se nel 2010 il budget fosse raddoppiato o triplicato ci impegneremmo innanzitutto per far sì che il lavoro di tutti sia più visibile, faremmo molta più promozione e potremmo retribuire dignitosamente i vari relatori, artisti, tecnici, personale di servizio e perché no anche il LTO e tutta la struttura. Occorrerebbe poi, come ho detto più volte, risistemare in senso tecnico e visivo lo spazio dove si svolge il 90% dell’evento (la Sala del Carmine, ndr) e si potrebbe creare ogni anno un progetto speciale appositamente prodotto da V.A. cosa tra l’altro che in piccole dosi è stato già fatto in precedenza. Insomma potremmo far crescere esponenzialmente questa manifestazione. Non so se tutto ciò avverrà mai e quindi per ora continuiamo a lavorare, con la convinzione di fare qualcosa di utile che, oltre ad appassionarci, possa arricchire un po’ l’animo di tutti…

(Stefano Corradino – la Città)