Ammesso e non concesso che la mancata chiusura di Montecitorio possa essere utile per il Paese e l’economia e non per far approvare l’ennesima legge ad personam, i solerti ministri potrebbero presentarsi ai banchi di Camera e Senato ed esordire con pubbliche scuse. Iniziando con i familiari delle vittime della strage di Bologna di cui domani 2 agosto ricorre il 31° anniversario.
Strage fascista che causò 85 morti e con tante troppe domande ancora inevase. Per il secondo anno consecutivo, il governo non parteciperà alla commemorazione. Temono probabilmente le contestazioni della piazza. Che di certo non mancherebbero e sarebbero tutte giuste e comprensibili. E un ministro deve avere il fegato di presiedere a una ricorrenza così importante. E prendersi i fischi per sè e per il governo che rappresenta, e spiegare perchè la verità non viene a galla, e rispondere dei ritardi, delle omertà, delle prove occultate.
Si chiama responsabilità.
Prima di procedere alla lettura dell’ordine del giorno le scuse andrebbero rivolte anche a quelle donne e a quegli uomini reclusi nei Cie. La sigla sta per Centri di accoglienza, fatti per ospitare gli immigrati per un breve tempo in attesa di rimpatrio nel Paese d’origine. Peccato che più come ospiti vengono trattati come criminali e peggio dei criminali comuni, privati di cibo e assistenza sanitaria. E nessuno, giornalisti compresi, può entrare per documentare. Per questo alle ore 17.30 del 2 agosto saremo davanti al Senato.
Perché è indegno che ci debbano essere persone costrette a scegliere non come vivere, ma come soffrire o morire. Rinchiusi in lager invalicabili o finiti cadaveri in un viaggio infernale verso Lampedusa. Stipati come sardine in un barcone della speranza divenuto vascello del terrore.
Sul web freme il dibattito sulla proposta Calderoli. E in tanti si domandano se sia meglio che deputati e senatori occupino gli scranni parlamentari in agosto (e per fare cosa?!) o se sia meglio che vadano in vacanza. Magari proprio a Lampedusa…