Ritornello ripetuto pochi giorni fa al primo congresso dei Responsabili dell’amico Mimmo Scilipoti, quando dal palco ha ribadito il supremo valore della famiglia. Una famiglia allargata, come ricordava Veronica Lario quando nell’annunciare il divorzio spiegava di non poter più stare “con un uomo che frequenta le minorenni… Figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo e la notorietà”.
Alle categorie appena coniate di pornomagistrati e pornogiornalisti il Chiavaliere dovrebbe aggiungerne pertanto di nuove. A partire dalla “pornomoglie” che si è permessa di svelare i suoi vizietti privati. In realtà l’attacco era già partito nel 2009, quando, all’indomani della ormai nota lettera, uno dei suoi quotidiani di fiducia pubblicava in prima pagina una sequenza di foto a seno nudo di Lady Berlusconi.
Nell’elenco, a questo punto dovrebbe aggiungere anche i “pornocapidistato”, come il presidente Napolitano quando invoca “comportamenti più sobri”, e il “pornovaticano” quando esprime preoccupazione e afferma che “serve più moralità”. Nella lista andrebbero inserite anche le “pornolavoratrici”, quelle precarie indignate che preferiscono restare tali piuttosto che infilarsi nel lettone di Putin per svoltare.
Purtroppo per lui, il catalogo dei “pornodenigratori” è lunghissimo ed è destinato ad allargarsi, salvo per quelli che sono nel suo libro paga e che avallano o tralasciano le peggiori porcherie. Questi ultimi sono la sua categoria preferita: i “pronogiornalisti” della tv e della carta stampata disposti a negare perfino l’evidenza, o i “pronoparlamentari” che cambiano casacca per un sottosegretariato. Proni e pronti, per usare ancora le parole dell’ex moglie, a concedere e giustificare tutto al loro imperatore.
P.S.: Qualcuno nei commenti su questo blog ha ripetuto che manco di obiettività perchè, “non faccio altro che prendermela con Berlusconi”. Mi aspetto che lo scrivano anche per questo post. Incasso le critiche precedenti e quelle che verranno. Ringraziando sinceramente per l’attenzione. Aggiungendo che mi piacerebbe davvero parlare d’altro. E spero di farlo quanto prima, non appena dal governo di questo Paese verrà cacciato il più grande corruttore materiale e intellettuale degli ultimi 150 anni.