L’appuntamento con “Superstoria” è il sabato sera alle 20.15 su Rai3, un racconto in chiave satirica della realtà italiana. Squadra che vince non si cambia, così torna lo stesso team con lo stesso sguardo attento sul Paese. “Sei puntate più altre cinque in seconda serata – commenta Andrea Salerno, autore e narratore del programma -, ma non sappiamo esattamente quando andranno in onda perché le tribune elettorali hanno obbligato a un cambio del palinsesto”.
Dopo cinque anni siete tornati a visitare le teche della Rai
Un lungo lavoro di ricerca e di cura attenta dei materiali, che ancora una volta ci conferma quanto c’è di buono in questa miniera d’oro che sono le Teche Rai.
La squadra è la stessa della precedente edizione. Anche la formula?
In generale sì, la “Superstoria” è un bel viaggio dentro temi importanti, per divertire e far pensare mischiando satira e testi. Quest’anno si aggiungono le novità prese dal web. Abbiano usato il presente in forma di “blocchi” su cui impostare una narrazione, con rimandi continui tra presente e passato. Una scelta che ha funzionato molto bene in una puntata di prova che abbiamo fatto in autunno e che raccontava il ventennio tra il 1993 e il 2013.
Nel programma vengono accostati personaggi come Benigni, Totti, Fallaci, Calvino… Libere associazioni in un gioco un po’ folle?
In parte lo è, e la follia certo non ci manca. Ma sono associazioni, accostamenti apparentemente bizzarri che, oltre a dare delle “esplosioni emotive”, possono aiutare a capire qualcosa di più sulla realtà di oggi. Abbiamo scovato nell’archivio della Rai un Calvino che sembra parlare della rottamazione dei politici e una Fallaci che parla della casta. Abbiamo costruito il filo conduttore di una puntata sulla storia recente attraverso i plastici di Bruno Vespa… Una strana alchimia di filmati, musiche, montaggi dalla quale qualcosa di magico salta sempre fuori.
Qual è lo stato di salute della satira oggi in tv?
La satira se la passa benissimo perché, a parte Crozza nell’anticipo di “Ballarò”, ce n’è davvero poca in tv ed è un peccato. Sarebbe bello poter tornare a fare satira in un clima più sereno con coraggio e voglia di libertà. Speriamo di farla di più nel futuro. Le condizioni per fare satira nel nostro Paese non mancano mai.
Intervista a cura di Stefano Corradino
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