“E’ nata una stella”. E’ stato uno dei commenti più frequenti da parte dei tre giurati di Tale e Quale – Goggi, De Sica, Lippi – dopo le sue performance nel venerdì sera di Rai1. Serena Rossi (nella foto), che di professione non è cantante ma attrice ha stravinto lo show campione di ascolti in prima serata. Prima la vittoria tra i dodici artisti che si erano presentati per la prima volta e poi il primo posto anche nella classifica finale in cui si sfidavano i premi sei di questa edizione e di quella precedente. L’interpretazione di “I will always love you” di Whitney Houston ha convinto e incantato la giuria, i colleghi e il pubblico da casa che ha espresso la sua preferenza con il televoto. Un brano difficile che Serena ha affrontato con assoluta padronanza cantando la prima parte a cappella e mostrando ancora una volta le sue doti vocali. Il pubblico in piedi a metà esibizione non si è più riseduto fino a uno scrosciante applauso finale.
Te lo aspettavi?
No, lo giuro. Ero già felicissima di aver vinto la prima volta e quindi la seconda parte del programma me la sono goduta in modo diverso. Mi sono esibita cantando per me stessa, per i maestri che tanto mi hanno insegnato, per la mia famiglia, per il mio fidanzato. Quando ho visto le percentuali non ci volevo credere. E ovviamente devo ringraziare soprattutto quelli che mi hanno televotato da casa e che si sono emozionati con me. Nei tanti messaggi che ho ricevuto c’è stata gente che mi ha scritto di aver pianto di gioia con me! Sentire questa empatia e vicinanza è meraviglioso!
Cosa secondo te ha fatto la differenza nel voto del pubblico? Voce, interpretazione, impegno?
Penso sia stato un insieme di fattori e tra questi c’è anche l’umanità, la semplicità. Almeno è quello che ho letto nei commenti. “Tale e quale” ovviamente non è un reality ma si percepisce bene nel programma cosa siamo noi veramente. Mentre proviamo viene fuori anche la nostra personalità. E penso che molti abbiano cominciato a volermi bene. Ad apprezzare l’impegno, la serietà ma anche il fatto che io sia rimasta con i piedi per terra. E’ quello che mi hanno scritto. Una delle mie insegnanti mi ha detto una frase magica: “sei una Ferrari ma guidi come se fossi una 500, quando pensi di cambiare marcia e mettere la guida sport?” Avevo le ali e non lo sapevo…
Fra i tanti complimenti c’è stato qualche giudizio negativo?
Alcuni ce ne sono stati, ma pochi. Qualcuno mi ha scritto “sei raccomandata”, “sei la cocca di Loretta Goggi” o qualcun altro ha detto che avrei pagato i call center per ottenere più voti. E dire che non sapevo neanche quale funzione avessero i call center! Comunque non mi faccio rovinare la gioia che ho provato da qualche messaggio negativo. In fondo è normale, quando sei protagonista di un successo sei molto più esposta. Fa parte del gioco.
Pensi a questo punto di dirottare la tua carriera sulla musica?
No, non credo. Mi piace essere un’attrice che canta. E penso che questo faccia la differenza. Di cantanti ce ne sono tante, di attrici che cantano no. E’ in questo ruolo che posso giocarmela. Nei musical o nel doppiaggio di film dove servono attrici-doppiatrici che sanno anche cantare. In questo momento sono sul set della fiction Rex diretta dai Manetti Bros. Mi hanno offerto il ruolo di una cantante. Quindi recito e canto al tempo stesso. La musica è per me una sconfinata passione e avere tanti consensi ti da anche maggiore sicurezza. Ovviamente poi dipende dalle proposte che arriveranno. Non scarto niente a priori, valuterò di volta in volta.
“Serena Rossi a Sanremo” hanno gridato in tanti mentre al tuo fianco c’era il prossimo conduttore del Festival Carlo Conti.
Mannaggia a me. Ho fatto il guaio di accennare che il mio sogno da bambina era quello di fare la valletta mora e da quel giorno in tanti dicono “Serena a Sanremo”. Ma non è vero, almeno che io sappia. Magari mi ritroverò con Carlo in un’altra trasmissione dal momento che lui stesso ha detto che gli farebbe piacere lavorare ancora con me. E comunque non ho alcuna fretta e mi sento molto rilassata.
Mai pensato di scrivere canzoni tue?
No. E’ un dono che penso di non avere o in ogni caso adesso non mi sento capace. Magari anche per questo c’è tempo. Ho solo 29 anni…
Intervista a cura di Stefano Corradino pubblicata sul Radiocorriere tv