“L’intolleranza nei confronti delle minoranze? Un bel segno di inciviltà. Ma non è solo colpa di chi le commette, forse la responsabilità è anche di qualche politico che ci ha giocato su per avere qualche voto in più”. Davide Di Leo, in arte Boosta, musicista della nota band giovanile “Subsonica” torna a parlare sul nostro sito di attualità. Dal tema dell’intolleranza a quello dell’ambiente che li vede coinvolti in un progetto rivoluzionario: gli impianti di amplificazione con i quali stanno suonando sono ecocompatibili, basati sull’uso del fotovoltaico.
Subsonica fautori del primo concerto verde italiano. A chi è venuta l’idea?
Il progetto è della Regione Piemonte che ha sposato le circolari della comunità europea per l’abbattimento delle emissioni del 20% di Co2 entro il 2020 e a favore dell’utilizzo dei combustibili alternativi. Un progetto che prevede anche sgravi fiscali importanti per chi costruisce case ecocompatibili. Da piemontesi questa iniziativa ci è sembrata da subito di straordinaria importanza.
In che modo l’avete realizzata?
Siamo entrati in contatto con una ditta di Roma “Ecoluce” che produce un sistema basato sul fotovoltaico che permette di alimentare parte dell’impianto. L’obiettivo è completare questo progetto e tornare a fine tournèe nella nostra città con un concerto in cui le emissioni di Co2 siano praticamente pari allo zero. Riteniamo sia una bella sfida in un frangente storico in cui l’unica salvezza sembra rappresentata dal nucleare.
Sembra di capire che non sei molto favorevole alla costruzione di nuove centrali atomiche.
Sono contro l’ambientalismo “di principio” nel senso che non si può di dire di no a tutto. Ma molte delle obiezioni che sono state fatte sull’uso delle energie alternative sono ridicole. Come quella secondo cui le pale eoliche non andrebbero bene perché interrompono tavolta il flusso migratorio di alcuni uccelli.
Scelta sbagliata quindi?
Costruire centrali nuove significa inquinare di più, e non creerebbero energia sufficiente. Poi ci sono le scorie e gli attacchi terroristici.
Che c’entra il terrorismo?
Prima cercano di infonderci la preoccupazione che come usciamo di casa un musulmano ci spara e poi mettiamo a disposizione di tutti dei giocattoli nucleari…
La sensibilità ambientale è un problema solo politico o riguarda anche la sfera individuale?
E’ giusto che i cittadini sviluppino un senso sempre maggiore di responsabilità civile anche dal punto di vista ambientale ma… Non scherziamo: spegnere il led degli apparecchi elettronici in stand by o utilizzare lampadine a basso consumo sarà anche giusto ma è una cazzata se rapportata ai danni enormi quotidianamente provocati dalle grande industrie, specie quelle petrolifere. Il vero problema dell’ambiente sono gli interessi di casta e corporativi.
C’è nei giovani una sufficiente consapevolezza dei problemi che li riguardano a partire da quelli ambientali?
C’è eccome. E cresce. Come cresce la consapevolezza che saremo noi a dover stare su questo pianeta tra 30 e 40 anni. E’ per questo che i giovani chiedono alla politica risposte vere, meno leaderismo e niente populismo.
Qualche giorno fa il regista Claudio Lazzaro ha presentato a Roma il film Nazirock. Una rock band che inneggia al nome di “Dio, patria e famiglia” alla cacciata di immigrati, rom e altre minoranze. Il vostro rock ha un messaggio diverso…
Penso che noi rappresentiamo il pop rock dell’intelligenza media. Consapevoli di un insegnamento importante della storia: queste forme di estremismo essere ad essere devastanti per le vittime che creano rappresentano anche una visione miope. Al contrario di quanto dicono in molti, troppi, l’integrazione è una realtà fondamentale e l’intolleranza nei confronti delle minoranze è un bel segno di inciviltà. Ma non è solo colpa di chi commette questi atti, forse la responsabilità è anche di qualche politico che ci ha giocato su per avere qualche voto in più”.
(Stefano Corradino – www.articolo21.org)