Scendi dal treno, sali su un autobus e cominci a percorrere una città. Quello iniziale è sempre uno sguardo d’insieme. Nessun particolare focalizzato, le palpebre orbitano a tutto campo per avere una prima percezione, o per annotarsi mentalmente ciò che ai nostri occhi incuriositi distingue la realtà nuova dalle altre conosciute. Colori, profumi, rumori… La prima impressione che si ha su Ferrara è quella di una città silenziosa.
“O deserta bellezza” l’apostrofava Gabriele D’Annunzio. Il poeta abruzzese non è stato il solo a tessere le lodi del capoluogo emiliano. Personaggi come Niccolò Copernico, Pico della Mirandola, artisti come Mantegna e Tiziano, letterati come Giosuè Carducci e Giorgio Bassani hanno soggiornato a Ferrara. E’ tra queste mura che Torquato Tasso ha scritto la “Gerusalemme liberata”. E’ qui che Ludovico Ariosto ha composto la terza e definitiva edizione dell’”Orlando Furioso”. In un’abitazione, con una facciata semplice ma elegante in mattoni a vista. Oggi al primo piano risiede un piccolo museo dedicato al grande poeta. Lì c’è il calco del suo calamaio, la sua sedia, e nel corridoio centrale la preziosa edizione dell’Orlando Furioso illustrata da Gustave Doré nel 1881. “Parva, sed apta mihi, sed nulli obnoxia, sed non sordida, parta meo, sed tamen aere domus” (“la casa è piccola, ma adatta a me, pulita, non gravata da canoni e acquistata solo con il mio denaro”): questa è l’iscrizione sulla facciata della casa dove l’Ariosto trascorse gli ultimi anni di vita. Ferrara è anche città di cinema. Qui, tra l’altro, sono nati Folco Quilici e Michelangelo Antonioni.
Deserta bellezza, dicevamo parafrasando D’Annunzio. Città suggestiva, a misura d’uomo, nella quale passeggiare tranquillamente a piedi; o in bicicletta, principale mezzo di trasporto cittadino. Proprio alla vigilia dell’arrivo gli hotel stessi ti informano della possibilità di spostarsi con una bici messa a disposizione dall’albergo per meglio ammirare le bellezze del passato. E la guida “Ruote panoramiche”, di oltre 80 pagine fornita dalla Provincia è interamente dedicata agli amanti del cicloturismo che possono gustarsi i capolavori della capitale degli Estensi. Vecchio e nuovo in un combinato armonioso. Proprio a Ferrara è stato realizzato il primo “piano Urbanistico moderno d’Europa”, il progetto più avveniristico mai pensato per una città, con una felicissima fusione tra antico e moderno unendo la trama della città medievale con il nuovo tracciato rinascimentale. E dal 1995 il centro storico di Ferrara è stato iscritto dall’Unesco nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità quale “…mirabile esempio di città progettata nel Rinascimento che conserva il suo centro storico intatto.”
Tre opere su tutte.
L’imponente Castello Estense, vera e propria fortezza del centro cittadino fu fatto erigere verso la fine del 1300 come protezione dagli attacchi esterni, ma soprattutto di quelli degli stessi ferraresi, che avevano manifestato con una sommossa contro il governo estense il loro malcontento per tasse e balzelli continuamente imposti. Castello noto anche per la vicenda di Ugo d’Este e Parisina Malatesta (sua matrigna) che sorpresi in adulterio, furono ivi incarcerati per poi essere decapitati!
La Cattedrale: costruita a partire dal XII secolo mostra i segni di tutte le epoche storiche attraversate dalla città. La facciata iniziata in stile romanico la cui parte superiore completata qualche decennio più tarda, in stile gotico All’interno l’imponente campanile rinascimentale, opera attribuita a Leon Battista Alberti.
Il palazzo dei Diamanti dove si trova la Pinacoteca Nazionale e che in questi mesi ospita le opere di Jean Siméon Chardin, pittore del silenzio e delle nature morte che Van Gogh considerava “grande come Rembrandt”. Ma l’arte a Ferrara non è solo memoria del passato attraverso le opere dei grandi artisti, o le mostre collocate nei palazzi monumentali. Quella di Ferrara è un’arte vitale che continua nelle botteghe artigiane, con le stesse tecniche, le stesse capacità creative del periodo rinascimentale. E’ attorno alla Cattedrale e al Castello che si snodano negozi centenari e ogni sabato e domenica il centro della città si anima di vivaci bancarelle dove in cui spiccano i mobili d’epoca, senza nulla togliere ai ricami e alle curiosità gastronomiche esposte. I prodotti tipici meritano un’attenzione a parte.
La cucina ferrarese trova le sue origini nel medioevo alla corte degli Estensi. Il mestiere dello scalco, o cuoco, a Ferrara è una vera arte dal 1500, da quando i cibi preparati alla corte degli estensi venivano degustati da principi e duchi. Abbiamo scelto nella vasta gamma delle prelibatezze locali due piatti e un dolce. Dalle antiche ricette delle corte estense ancora oggi viene tramandata la salama da sugo, un particolarissimo salume da cuocere, a base di carne suina scelta e macinata più o meno fine, vino rosso, sale, pepe nero, noce moscata, cannella e chiodi di garofano. Le sue origini risalirebbero al XV secolo, quando si hanno le prime testimonianze scritte di Lorenzo il Magnifico. Un insaccato che si abbina perfettamente con un purè caldo di patate. Ad accompagnare la pietanza il pane tipico ferrarese chiamato “la coppia”, un pane dalla forma particolare costituita da un corpo centrale dal quale dipartono quattro “cornetti” ciascuno per ogni angolo. L’altro alimento molto caratteristico della cucina ferrarese sono i cappellacci alla zucca, una pasta all’uovo farcita con un ripieno principalmente di zucca, una preparazione che ricorda la forte passione tutta emiliana per le paste all’uovo ripiene. Dulcis in fundo… il dolce: il panpepato. Un ottimo dessert a forma di zuccotto preparato con mandorle, nocciole, canditi, spezie, cacao e ricoperto da cioccolato fondente.
La gamma dei vini non è da meno. Uno che vale davvero la pena di degustare è il Burson, vino rosso di grande potenza prodotto nella pianura ravennate. Un vino che subisce una lunga maturazione in botti e barriques per arrotondare il suo deciso carattere e che raggiunge senza difficoltà i 15° alcolici. E si sente!
DOVE MANGIARE
Enoteca al “Brindisi”
E l’osteria più antica della città, in origine “Hostaria del Chiuchiolino”. La prima documentazione scritta risale al 1435, anno in cui l’osteria era già famosa. Tra i personaggi illustri che la frequentarono figurano: Benvenuto Cellini, Tiziano Vecellio, Ludovico Ariosto, Torquato Tasso… come si legge nelle tovagliette di carta situate sui tavoli. Un ambiente caldo e accogliente dove gustare i prodotti tipici della cucina ferrarese e degustare i vini migliori. Seguire le indicazioni dei padroni di casa tutti molto competenti sulla storia e sulle proprietà dei vini e sui migliori abbinamenti con le pietanze.
Enoteca al “Brindisi” (Via Adelardi,11 – Ferrara – Tel. 0532/471225 – fred.brindisi@libero.it)
DOVE DORMIRE
Hotel Ferrara
E’ situato nello splendido contesto del Castello Estense e le camere offrono un bello scorcio sul suggestivo monumento. E sono provviste di tutti i moderni servizi audiovisivi. Il personale è accogliente e professionale.
Hotel Ferrara (Largo Castello, 36, Ferrara – Tel. 0532/205048 – info@hotelferrara.com)
(di Stefano Corradino – Viaggiando)