All’uscita del celebre, ottimo film “JFK – Un caso ancora aperto”, nel 1991 il regista Oliver Stone fu oggetto di numerosi encomi, ma non rimase indenne da critiche. Accusato di aver operato una distorsione cinematografica dei fatti, Stone dichiarò in un’intervista trasmessa anche in Italia: «Con questo film non intendo affatto dire …”guardate qui, le cose sono andate esattamente così come descritte”. Mi sono, invece, soltanto limitato ad ipotizzare una ricostruzione dei fatti come avrebbe fatto un buon detective. Tutto qui».
A ventidue anni distanza, per celebrare John Fitzgerald Kennedy a cinquant’anni dal suo assassinio, un’altra pellicola, scritta e diretta da Peter Landesman e prodotta da Tom Hanks e Gary Goetzman, affronta la storia del mito JFK. Si tratta di “Parkland”, in concorso alla 70.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia da Rai Cinema.
Rai3, immediatamente dopo l’uscita nelle sale negli Stati Uniti, trasmetterà il film in prima serata venerdì 22 novembre, proprio nel giorno del cinquantesimo anniversario della morte di Kennedy.
“Con Rai Cinema abbiamo avuto la felice intuizione di prendere questo film e mandarlo direttamente sul piccolo schermo” commenta al Radiocorriere Tv il direttore di Rai3 Andrea Vianello. “Nella logica di una sinergia nuova tra grande cinema e tv, superiamo la sala e trasmettiamo direttamente il film in televisione, in prime time e in prima visione assoluta italiana. Ci sembrava importante come Rai dedicare una intera serata a Kennedy e penso che il servizio pubblico debba farlo ogni qual volta ci sono anniversari significativi”.
Dopo il film, Gerardo Greco, per anni corrispondente dagli Usa per la Rai, condurrà in diretta uno speciale “Agorà” intitolato “Serata Kennedy”.
Dopo mezzo secolo dal delitto che privò gli Stati Uniti e il mondo intero di una figura simbolo di speranza e cambiamento, ancora tante domande sulla sua tragica fine non trovano risposta. «Il film non aggiunge e non toglie nulla alla ricostruzione – spiega Greco al Radiocorriere Tv -, ma dà il senso di ciò che successe quel giorno e di cui, a distanza di tanti anni, abbiamo ancora capito poco. Quando abbiamo visto il film a Venezia abbiamo pensato subito che dovevamo acquisirlo e trasmetterlo perché la sua forza sta nel racconto di quella giornata vista con gli occhi di chi vi ha partecipato, l’occhio della gente comune».
Kennedy è diventato un mito in seguito al suo brutale assassinio? E cosa resta nell’America di oggi del suo spirito innovatore? «Era un mito già all’epoca – sottolinea Greco -. Era un presidente che smuoveva le folle. Riguardando le immagini di quella giornata a Dallas, è chiaro come un’intera città fosse scesa in piazza per acclamare il suo mito. Non succede la stessa cosa quando Obama va a Detroit o Houston. Kennedy era, già in vita, un personaggio mitologico che aveva sovvertito le norme della comunicazione politica».
Nello speciale “Agorà”, una ricostruzione esclusiva in 3D, attraverso il materiale girato sull’omicidio, recuperato e quindi rimasterizzato. In studio spiccherà una Lincoln Continental Cabriolet, unico esemplare in Europa del modello sul quale viaggiava Kennedy quel tragico 22 novembre 1963.
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