I familiari delle 81 vittime della strage di Ustica del 27 giugno 1980 saranno risarciti dai ministeri della Difesa e dei Trasporti con oltre 100 milioni di euro. Eppure non è solo il risarcimento materiale ciò per cui si battono da 31 anni. “Che oltre alle ragioni dell’abbattimento del Dc9 si conoscano i nomi dei responsabili” afferma ad Articolo21 Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei parenti delle Vittime. “Che si dica tutta la verità e si faccia davvero giustizia”.
E’ stato un missile a provocare l’esplosione del Dc9 nel quale, il 27 giugno 1980 persero la vita 81 persone. E’ questa la conclusione del Tribunale di Palermo?
Il Dc9 è stato abbattuto in una situazione di vera e propria guerra aerea. Così si è pronunciato il Tribunale civile. Un responso importante per molti motivi e soprattutto perchè conferma la sentenza che il giudice Priore ci aveva consegnato nel ’99.
Quali responsabilità chiama in causa la sentenza?
Quella del Ministero dei Trasporti e del Ministero della Difesa; la responsabilità del primo per non aver controllato il cielo e garantito la sicurezza dei voli e quella della Difesa perchè i suoi dipendenti pubblici, gli uomini dell’Aeronautica militare hanno depistato, reso falsa testimonianza, soppresso atti pubblici, impedito alla verità di farsi luce.
Cosa aggiunge questo responso a ciò che già si conosceva?
Conferma la tesi del giudice Priore che dagli anni ’90 se n’è instancabilmente occupato. Ribadisce l’abbattimento di un aereo civile in tempo di pace ma soprattutto riconosce il danno civile e cioè la necessità del risarcimento, per il danno provocato dalla negazione della verità.
“La verità ammiraglio, dica la verità, sono 10 anni che aspettiamo” gridava Corso Salani nel film di Risi “Il muro di gomma”. Ora di anni ne sono passati 31.
E’ una sentenza storica anche se dobbiamo ricordarlo, siamo solo al primo grado di giudizio. Per 31 anni abbiamo lottato per conoscere una verità che qualcuno ha volutamente nascosto con depistaggi, favoreggiamento, distruzione di atti…
C’è chi non è affatto d’accordo nè con voi nè con la sentenza. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanardi si dice da sempre convinto che si sia trattato di una bomba, un’esplosione all’interno della carlinga dell’aereo e per questo giudica la sentenza inaccettabile e ha subito reso noto che il governo la impugnerà. Siamo in presenza di due verità? Tra bomba e missile la differenza non è marginale…
Ogni cittadino può essere in disaccordo con una sentenza ma l’opinione personale, compresa quella di un sottosegretario o di un ministro, non può diventare una nuova verità.
A sconfessare le tesi di Giovanardi e altri non sono le opinioni di qualche giornalista o di singoli cittadini ma le sentenze della magistratura. E ritengo sia corretto lasciar parlare gli organi preposti…
Anche il professor Misiti, uno degli esperti del giudice Priore consegnò una perizia, alla quale si richama Giovanardi, in cui parlava di una bomba come possibile causa.
E’ così, ma tale perizia fu giudicata dagli stessi magistrati inutilizzabile perchè affetta da tanti e tali vizi da non poter essere considerata corretta. E quindi fu sostanzialmente bocciata. La sentenza del Tribunale di Palermo spiega anche perchè questa perizia è inutilizzabile.
E allora per quale ragione Giovanardi ed altri si ostinano a contrapporre la loro tesi?
Non ne ho idea, o forse ce l’ho ma non mi sembra la sede per parlarne…
In questi 31 anni in Italia sono cambiati più o meno venti governi. Quanto hanno fatto per ottenere la verità sulla strage?
I primi dieci anni praticamente nulla, nessun interesse, nessun intervento, nessuna volontà di arrivare alla verità. Anche la magistratura ha fatto poco nei primi anni e solo dagli ’90, ahimè, ha cominciato a lavorare. Ma dal ’90 le cose sono cambiate e quando l’inchiesta è passata nelle mani del giudice Priore sono stati rinviati a giudizio quei militari dei cui reati parla oggi lo stesso giudice civile. Allora il governo, nel ’92 – c’era il ministro della Difesa Andò – si costituì parte civile contro i militari che il giudice Priore aveva rinviato a giudizio.
Se ne interessò anche il governo Prodi nel ’96…
Sì, Prodi fece sì che il giudice Priore fosse messo nelle condizioni di incontrare un gruppo di esperti della Nato perchè non riusciva a decriptare alcuni tabulati e così la Nato ci ha aiutato a capire che quella notte nei nostri cieli vi era la presenza di tanti altri aerei, di paesi amici e alleati: Francia, Usa, Inghilterra e forse la Libia. Alcuni di questi aerei avevano la targa spenta…
La Libia… Di Gheddafi ormai sappiamo vita morte e miracoli (dalle Amazzoni al baciamano del nostro presidente del Consiglio) eppure nonostante sembra che fosse lui l’obiettivo della guerriglia aerea questo particolare sembra avvolto da una fitta coltre di nebbia. Non sarà che a Gheddafi non è stato mai chiesto formalmente di rispondere?
I magistrati hanno fatto rogatorie in Francia, Usa, Inghilterra, Germania e anche in Libia ma non hanno mai ricevuto risposta o quantomeno le risposte sono state del tutto insoddisfacenti, negavano l’evidenza.
Però Francesco Cossiga, ex presidente del consiglio dell’epoca e poi presidente della Repubblica in una delle sue celebri esternazioni disse qualcosa di piuttosto rilevante.
Assolutamente. Cossiga riferì che l’ammiraglio Martini, all’epoca capo dei servizi segreti del Sismi gli aveva confidato che era stata la Francia ad aver abbattuto il Dc9 perchè voleva liberarsi di Gheddafi che, quella notte, stava transitando nei nostri cieli sul volo Tripoli-Varsavia.
E la Francia insieme agli altri Paesi ipoteticamente coinvolti cosa risponde?
Stiamo appunto aspettando le risposte alle rogatorie che tra l’altro sono state firmate l’anno scorso da Alfano in qualità di ministro della giustizia. E mi auguro che questa sentenza importante del Tribunale di Palermo possa essere di stimolo per questo governo a comportamenti più responsabili e a condurre un’azione diplomatica forte nei confronti di questi Paesi affinchè rispondano. In fondo si chiede loro solo di collaborare per poter scrivere a fianco delle cause della strage anche i nomi dei responsabili…
Chi sono i responsabili?
Uomini, apparati dello stato; quella notte qualcuno ha deciso che bisognava tenere segreto ciò che doveva avvenire ma non è avvenuto: abbattere l’aereo di Gheddafi. Qualcuno sapeva ed era quello il motivo per cui si è depistato, nascosto e distrutto tutto quello che si poteva distruggere. Il giudice Priore nella sua sentenza di 5400 pagine affermava che la distruzione era stata fatta da una mano intelligente e che tutto era stato tolto nel modo giusto al momento giusto.
Ottenuto il risarcimento adesso qual è l’obiettivo principale?
Il risarcimento è un capitolo importante ma ancora di più è la consapevolezza che ci sono diritti ai quali non si può rinunciare come quello alla verità e alla giustizia. L’Italia deve pretendere le risposte alle rogatorie internazionali. Ci siamo lamentati per Cesare Battisti che non veniva estradato; vorrei che ci fosse quantomeno la stessa indignazione da parte del governo del mio paese perchè alle rogatorie, firmate da Alfano, non sono ancora pervenute risposte.
Che ruolo ha avuto l’informazione in questi anni?
Un ruolo decisivo: a partire dalle inchieste di Andrea Purgatori sul Corriere della Sera che è andato avanti per anni praticamente da solo e che ha scritto cose che in un paese normale avrebbero dovuto far saltare tutti i muri; se non fosse che eravamo in presenza di muri di gomma sui quali rimbalzava tutto…
Poi negli anni ’90, gli articoli e gli approfondimenti di tanti quotidiani: Corriere, Repubblica, il Messaggero, l’Unità, il Manifesto. E le trasmissioni televisive da “Telefono Giallo” a “La Storia siamo noi”, quelle di Lucarelli e di Paolini…
E oggi cosa dovrebbero fare media e giornali in nome della verità e della giustizia sulla strage di Ustica?
Dovrebbero chiedere al governo di dire tutta la verità, e di pretendere che Francia e Usa diano una semplice risposta alle rogatorie: così ci facevano i loro aerei nel cielo di Ustica la notte del 27 giugno 1980?
Questa sentenza ristabilisce la verità. Ora tocca alle nostre autorita’ politiche intervenire per individuare una volta per tutte i responsabili di questa tragedia.
http://www.articolo21.org/3898/notizia/ustica-verita-e-giustizia-ancora-dimezzate.html